In un sobborgo popolare de Il Cairo emerge a pezzi dal fango, nella sua effige gigantesca di quasi nove metri di altezza, Ramses, il faraone citato nell’Esodo e vissuto ai tempi di Mosè in una città chiamata Heliopolis. La statua è scolpita nella quarzite, una roccia molto più dura del granito, in un tempo, secondo la storiografia ufficiale, in cui gli attrezzi erano di rame pertanto inadeguati. Ha il cranio allungato come tante altre antiche raffigurazioni di divinità diffuse nel mondo ed è infinitamente strano come chi detiene il potere religioso usi copricapi che ne imitano la forma.
Ogni tanto gli scrigni del tempo sepolti da millenni si aprono e rilasciano i loro tesori e la storia ci offre nuove opportunità di conoscenza, nulla è separato, tutto si intreccia e i piccoli o grandi tasselli compongono un insieme che delinea la narrazione del genere umano. Apparteniamo ad un’ unica razza, muoviamo i passi su un meraviglioso Pianeta e prima che un dio bellicoso arrivasse a confondere le lingue rendendo incomprensibili le parole degli uni agli altri, avevamo in comune un grande progetto.
Il nuovo umanesimo deve ripartire da lì, con un cambio totale di paradigma.
Annamaria Beretta
23 marzo ore 17.30 nello spazio della libreria Tarantola incontro don Fabio Corazzina. La differenza di pensiero è una ricchezza e dove si accetta genera tolleranza. La verità è sempre relativa e mai assoluta.
31 marzo - 2 aprile Giappone nel Chiostro al museo diocesano in via Gasparo da Salò a Brescia con i miei coloratissimi acquarelli.
19 – 21 maggio Franciacorta in fiore nell’antico borgo di Bornato.
Vi aspetto.