Viviamo un tempo straordinario, ogni giorno si scoprono nuovi pianeti in sistemi solari lontani anni luce, alcuni di questi hanno caratteristiche simili alla Terra, Marte rivela i suoi segreti, la superficie porta tracce di fiumi, di laghi e di manufatti, spuntano piramidi e sfingi in quella regione chiamata Cyndonia citata nei “miti” sumeri come luogo di confino del dio Alalu.
Tutte le culture umane raccontano di una divinità che nella notte dei tempi insegnò agli abitanti della Terra la fabbricazione di oggetti, l’agricoltura, le arti e le leggi civili. Prometeo ruba il fuoco agli dei per consegnarlo agli uomini, il dio dei Maya, Quetzalcoatl, consegnò la sapienza agli uomini, lo stesso fece l’imperatore giallo e Shiva dio dell’antica India.
Quasi tutte le culture umane hanno miti che raccontano di una “colpa di origine”, di un evento antico che avrebbe “deviato” l’uomo dal suo percorso evolutivo naturale. Il più conosciuto è sicuramente quello raccontato dalla Bibbia e secondo l’interpretazione di un autore cristiano del terzo secolo, Ireneo di Lione, quello di Adamo è stato un peccato d’impazienza, un voler bruciare le tappe.
L’Adam è giunto ad un passo dalla conoscenza, dio ne ha avuto paura e lo ha scacciato dal Gan – Eden, il giardino recintato delle sperimentazioni tecnologiche. In quel luogo è stato modificato geneticamente il grano e gli animali sono stati addomesticati, così ci conferma la scienza oggi.
E’ possibile che antichi esseri extraterrestri, scambiati per divinità, abbiano modificato il genoma umano, intervenendo indebitamente sull’evoluzione naturale dell’umanità?
Abbiamo a disposizione molta libera informazione ed è riduttivo e pure triste stare fermi e immobili chiusi in un unico punto di vista assoluto e dogmatico che ha generato separazioni, incomprensioni e guerre di ogni genere perché siamo tutti fratelli ma il mio dio è meglio del tuo.
L’identità umana è una sola così come la sua origine e la sua biologia, pietre e testi antichi non fanno altro che confermare ciò che per intuizione sappiamo da sempre.
Annamaria Beretta
P.S.: avremo presto a disposizione un luogo bellissimo, Rosa che è la proprietaria l’ha giustamente chiamato la casa del cielo, dalle grandi vetrate di un ottavo piano in città il cielo è in prima visione, dove chi vuole, potrà partecipare alle tante riflessioni. Cosa portare? Apertura mentale, curiosità, tolleranza, leggerezza e voglia di stare insieme.