Ho voluto eseguire, per ragioni di riservatezza, un lavoro sulla mia terrazza, mi sono procurata tutto l’occorrente, rotoli di incannucciato, intrecci di bambù, fascette di plastica, e così ho iniziato la mia attività. Per forza di cose ho dovuto rimuovere i sostegni dei fiori, staccare i rampicanti con molta cura, generando con queste poche azioni e senza volerlo un terremoto nell’ordinata e discreta vita del popolo del verde.
Ho subito un attacco da guerriglia a sorpresa da un gruppo di vespe inferocite uscite da una fessura del legno, mai mi ero accorta della loro presenza, tantomeno della nidificazione.
Ho rimediato cinque punture e tanta paura, è la prima volta che mi succede. Che fare? Non sono certo il tipo che si scoraggia di fronte ad un problema, che richiede soluzione, ho fatto passare del tempo e ho cercato di trasmettere loro l’idea che no, la loro casa non l’avrei mai toccata. – Avete vissuto finora con rispetto e discrezione, bene potete continuare, lasciatemi finire l’operazione. –
E così è stato, ovvio che per terminare il lavoro iniziato e sospeso, mi sono dovuta proteggere, coprendomi mani, faccia e gambe ma la situazione è tornata normale, calma e tranquilla nel giro di due ore.
Che grande lezione di vita mi hanno dato questi piccoli esseri, dotati di un coraggio fuori dall’ordinario, pronti a tutto pur di difendere la loro casa, il loro mondo, capaci, incredibilmente, di avvertire intenzioni pacifiche o bellicose.
Loro che non dispongono di linguaggio, come lo intendiamo noi, perché in un futuro vicino o lontano potremmo scoprire scientificamente molte cose, sono molto più ricettivi e reattivi rispetto a un gesto o a un movimento o a un campo elettrico che si genera con le emozioni piuttosto che al suono di una parola. Con gli animali non è concessa la finzione tantomeno l’ipocrisia.
La Natura insegna ed è lei la vera maestra di vita, in continuo divenire e trasformazione. Nulla può essere basato su rivelazioni immutabili nel tempo, tantomeno su concetti che impongono una visione astratta di tutto. Il nostro umanesimo si concretizza nella conoscenza del mondo circostante e di noi stessi, si perfeziona attraverso un processo continuo di osservazione, valutazione e revisione.
Venerdì 29 giugno, tempo permettendo, organizzo nel tardo pomeriggio una mostra dei miei acquarelli tra i fiori e il popolo del verde: farfalle, maggiolini, bombi, api, lucertole e... le silenziose vespe. La musica è generosamente offerta dai merli e dai piccoli passerotti. Sono gratificata dalla loro numerosa presenza, significa che apprezzano il luogo.
Vi aspetto.
Annamaria Beretta