Lo scritto che segue è la biografia di Marcello d’Apamea corredata da tante notizie storiche molto interessanti, a cominciare dal titolo, è firmato da Fabio Arduino, giovane sacerdote che si occupa della vita dei santi, è pubblicato nel sito cattolico: Santi, beati e testimoni. Ci sono molte analogie tra i tempi descritti e quelli di oggi. Ovviamente solo per chi le vuole prendere in considerazione. Annamaria Beretta
San Marcello, vescovo di Apamea in Siria, venne ucciso dai pagani furenti poiché aveva promosso l’abbattimento di svariati templi, conformemente all’editto promulgato dall’imperatore San Teodosio I, il grande. L’imperatore San Teodosio I il Grande, chiamato da Graziano a governare l’impero d’Oriente, portò avanti il suo progetto anche in seguito alla sua morte: esso consisteva nel costituire uno stato religiosamente unito e compatto, obiettivo che tentò di raggiungere tentando di imporre talvolta anche con la forza la religione cristiana in tutto il territorio dell’impero. Fu così fondatore di un vero e proprio stato cristiano, ai tempi di Sant’Agostino, il più grande Padre della Chiesa latina, in un’epoca in cui l’imperatore giocava un ruolo decisivo nelle controversie tra ortodossi ed eretici, tanto da essere lui stesso infine a commutare le pene a chi non professava la retta dottrina. Nel 380 Teodosio e Graziano pubblicarono un decreto secondo cui tutti i sudditi dell’impero avrebbero dovuto professare la fede dei vescovi di Roma ed Alessandria e chi non avesse obbedito avrebbe dovuto essere considerato “pazzo e malato di mente” (Codex Theodosianus 16,2). Furono dunque proibiti i sacrifici e combattute le varie eresia dilaganti, tra le quali l’arianesimo.Vennero interdette le assemblee illegali presso privati e le loro case furono confiscate. Infine nel 384 l’altare della Vittoria fu tolto dal Senato romano. |