Serve un cambio di marcia, altro che pilota automatico, menzionato da Draghi, ci vuole un’iniezione di sana energia che porti ad un giro di volta , l’economia non va, siamo finiti in un meccanismo dove la cura è diventata intossicazione mortale, le nostre aziende muoiono al ritmo di una al secondo e chi di dovere sembra non accorgersene.
Nelle città chiudono i negozi così come anni fa, sono stati, da una politica miope, rottamati gli artigiani. Bisogna resistere, trovare nuove strade, nuove modalità di pensiero e di condivisione, iniziando a delineare quel mondo diverso che si sta aprendo un varco all’orizzonte. Ci vogliono idee, non tessere e neppure poltrone per cambiare le cose.
Ma prima di tutto serve cambiare sé stessi, nessuno da solo ce la può fare, in questo caos, occorre un progetto condiviso fra tutti e che abbia come obiettivo la riuscita di tutti.
La nostra è una comunità di persone dove nessuno deve rimanere indietro.
Questa è la forza del cambiamento, nulla è più come prima, impariamo dalla Natura che dopo gli eventi catastrofici ricostruisce secondo un nuovo ordine.
annamaria
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